domenica 7 marzo 2010

Alice in Wonderland

Le Meraviglie secondo Burton



L'Alice che tutti conosciamo è cresciuta, ha ormai diciotto anni ed è in procinto di sposarsi: proprio al momento di accettare la proposta del suo fidanzato, tuttavia, Alice fugge e cade nuovamente nel Paese delle Meraviglie. In sua assenza la Regina di Cuori è diventata la padrona assoluta del Paese, riducendolo in schiavitù. Solo Alice, secondo una profezia, potrà riportare la pace e la libertà nel Paese. Per farlo dovrà però affrontare numerose prove e rivedere vecchi amici e nemici.

Tim Burton reinventa l'universo creato da Lewis Carroll e lo trasforma dal sogno di una bambina nello specchio delle ansie e delle inquietudini di una diciottenne in procinto di fare un passo che, forse, è più grande di lei.
Le trovate di Burton sono come sempre visivamente eccezionali (Stregatto su tutti) e la trama è scorrevole ed accattivante: manca tuttavia lo spunto creativo che caratterizza molti altri suoi film, da Edward mani di forbice a Big Fish.

Come già accaduto ne La fabbrica di cioccolato, il fatto di confrontarsi con un romanzo celeberrimo limita la creatività del regista, che può dare libero sfogo alla sua fantasia solo nella realizzazione di ambienti e personaggi ma non nella loro caratterizzazione. L'unica eccezione è costituita dal Cappellaio Matto, magnificamente interpretato da Depp, che acquisisce uno spessore e un'importanza assai maggiori rispetto a quelli concessigli da libro e precedenti adattamenti cinematografici.

Il film è comunque piacevole, e ha la sua forza più nella qualità e nella bellezza delle immagini che nella trama, che non delude del tutto ma ha dei passaggi alquanto scontati, soprattutto nel finale.
Il fascino della storia di Carroll e la fantasia di Burton creano un mix affascinante e incantato, cui però mancano quella magia e quelle emozioni che le opere del regista solitamente dispensano a piene mani.

**1/2

Pier

2 commenti:

  1. Concordo, il paese creato da Burton è semplicemente fantastico, ottime immagini, trama non accattivante, ma lì Burton centra poco.

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  2. Finalmente una critica obiettiva. Finora ho letto solo stroncature sulla scia del "che critico intellettuale sono se non parlo male dei film troppo pubblicizzati o di registi celebri (peggio che mai se anche l'attore è una star!)?"
    In fondo alla gente il film è piacuto e lo dimostra il più che onorevole voto ottenuto su IMDB: 7,2
    http://www.imdb.it/title/tt1014759/

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